Ricordo che quando da bambino mia madre mi portava dal dottore, entrare in quella stanza era un pò come entrare in un luogo sacro. Anche allora c’erano problemi e contraddizioni, ma la medicina era un’arte dal sapore quasi magico al servizio dell’uomo.

Oggi che le leggi della finanza e del profitto hanno invaso ogni ambito dell’agire umano, anche la salute, bene primario per eccellenza, è divenuto luogo di grande poteri ed enormi affari. L’uomo non è più una persona a cui preservare la salute, ma un “consumatore”.

Il progetto iniziale che ha costituito l’esistenza dell’uomo, era quello di creare un essere capace di mantenersi in salute. Ci siamo ritrovati poi ad essere curati da malattie “auto-manifestatesi” e spesso incurabili. Ancora una volta nasce l’esigenza da parte mia di parlare in maniera “semplice” di una condizione fisica ormai dilagante. Si tratta di una problematica, definita anche questa come molte “malattia autoimmune” dalla medicina “dogmatica”.

Fibromialgia

Faccio sempre più fatica a comunicare con un linguaggio obbiettivo e professionale con chi soffre, perché il più delle volte è segnato da diagnosi specialistiche sulle quali costruisce la sua “diagnosi come si deve comportare per uscirne.

Quando c’è razionalità e sfiducia da parte di chi soffre e ignoranza da parte di chi “cura”, la salita per l’efficienza fisica è sempre più dura! La coerenza però, sempre massima, sta nello studio approfondito di cui mi faccio ambasciatore: i test di Kinesiologia Applicata di “Terreno”, attraverso i quali riesco a individuare “dove” il metabolismo del paziente si è fermato, e i trattamenti di medicina Osteopatica (Strutturale Viscerale Cranio-Sacrale), i quali mi aiutano a risolvere problemi in persone semplicemente “intossicate” e già classificate come “malate”, rimettendole in carreggiata verso la salute.

Diagnosi allo specchio

“L’esterno manifesta l’interno”: questo dogma della Medicina Tradizionale Cinese la dice tutta… Migliaia di anni fa, i medici si avvalevano della fisiognomica, ovvero l’arte del saper leggere le caratteristiche fisiche e i segni sul volto della persona, per fare diagnosi.

Oggi tutto questo sembra fantascienza! Ho sempre amato osservare le leggi della natura, basate su principi che regolano l’intero universo insieme alle leggi che regolano la biologia del cibo. L’esteriore riecheggia l’interiore, che a sua volta rispecchia l’esteriore.

Analizzare l’individuo dalle espressioni del viso, dai lineamenti della conformazione generale, che include atteggiamenti, colore della pelle, timbro della voce e tanto altro, è fare medicina di “segnale”.

Molte caratteristiche fisiche individuali sono l’esteriorizzazione dello stato del nostro sangue, dei nostri organi, del sistema nervoso e della struttura ossea che rappresentano rispettivamente il risultato di fattori ereditari, di una certa dieta o di una determinata attività. La lingua con la patina (induito), le rughe sulla fronte (colon), le occhiaie rigonfie sotto gli occhi (reni), le palpebre calate (colecisti), i solchi nasogenieni (intestino tenue), la calvizie posteriore (intestino, cuore e fegato), quella anteriore (polmoni) e delle tempie (reni e vescica), ci dicono molto su cosa stiamo combinando al nostro corpo.

Il microbiota intestinale: “l’organo simbiontico dimenticato” che nessuno sa di avere!

Per parlare di un dolore, dove nasce, come si ma- nifesta e in che modo si può interpretare per poterlo far regredire, non posso non parlare di uno dei 5 “filtri” dell’intestino, il Microbiota intestinale, il quale elimina e gestisce le tossine.

Con i suoi miliardi di batteri che lo caratterizza, lo stile di vita moderno lo sta portando ad un’alterazione della sua funzione. Gli Ominidi esploravano il territorio circostante alla ricerca di cibo: raccoglievano i vegetali, praticavano la caccia e recuperavano le carcasse animali.

Nel 2019, analizzando dieta e stile di vita di longevi e centenari di diverse parti del mondo, viene fuori che a prescindere dalle diverse culture, il modo di mangiare è costituito da frutta, verdura, pesce, carne e pochi carboidrati.

Nei loro esami del sangue risultano bassi livelli di colesterolo, pressione arteriosa regolare, poco grasso corporeo e nessuna malattia cronica degenerativa, dimostrando che l’età non è la costante per la malattia. Poi, fa da supporto lo stile di vita, caratterizzato da quiete sociale ed esercizio fisico regolare.

Ormai non si può più parlare di genetica; la genetica ce la costruiamo da soli. Il mezzo principale? Non è mai stato un segreto a mio avviso: il cibo!

Le centrali elettriche del nostro metabolismo: i mitocondri

La cellula è la più piccola parte della materia vivente. In che modo il corpo converte un pezzo di cibo di una sostanza chimica che le cellule possono riconoscere ed usare come energia? Il primo passo è scomporre il cibo nei suoi componenti chimici e trasportare queste molecole nelle cellule: questo processo è chiamato digestione.

Il processo di digestione inizia dai carboidrati (zuccheri) e altre molecole a partire dal cibo consumato, per essere poi tra- sportate nel sangue. Da qui i vari nutrienti abbandonano il flusso sanguigno attraverso un muro capillare per poi entrare nelle cellule.

All’interno di queste avviene un importante processo: la respirazione cellulare completa il processo di ossidazione del glucosio rilasciando elettroni ad alta energia. Lo scopo ultimo è quello di produrre ATP, unica forma di energia che l’organismo può utilizzare.

I mitocondri sono organelli cellulari e sono considerati le centrali energetiche della cellula, in quanto svolgono la respirazione cellulare, combinando le sostanze nutritive degli zuccheri, delle proteine e dei grassi con l’ossigeno ricavato dall’aria che respiriamo.

Secondo le stime dei ricercatori, i mitocondri costituiscono circa il 10% del peso corporeo; nelle cellule di un adulto ne esistono in media dieci milioni di miliardi. Alcune cellule con- tengono più mitocondri di altre, gli ovociti – le cellule germinali femminili ne contengono centinaia di migliaia, mentre i globuli rossi maturi e le cellule della pelle ne contengono pochi o nessuno.

La maggior parte delle cellule, comprese quelle del fegato, racchiudono tra gli ottanta e i duemila mitocondri. Le cellule che ne contengono di più sono quelle che hanno una maggiore attività metabolica, per esempio quelle del cuore, del cervello, del fegato, dei reni e dei muscoli.

I mitocondri generano continuamente molecole di energia chiamate ATP (adenosina trifosfato), producendo quasi cinquanta chili di ATP ogni giorno. Secondo quanto afferma il biochimico inglese Nick Lane, questo enorme esercito di organelli lavora duramente ogni secondo della giornata e, grammo per grammo, pompa una quantità di energia che è diecimila volte quella del sole.

Quindi il buon funzionamento dei mitocondri esercita un poderoso effetto positivo sulla salute di tutto l’organismo, poiché rappresenta una delle chiavi per una sana attività metabolica. Correggere le disfunzioni mitocondriali è una delle strategie più semplici e pro- mettenti per migliorare la salute e prevenire lo sviluppo di malattie metaboliche e non solo!

Cibi insulinici che prevengono la fibromialgia

Sono i cibi che sono alla base dell’epoca paleolitica, dove l’uomo era un raccoglitore e cacciatore, e mangiava carne, pesce, verdura e poca frutta.

È questo il cibo essenziale, il carburante che in un mese riduce notevolmente i sintomi di questa “non malattia” ed entro sei mesi riesce a far cambiare vita a una persona.

Come faccio ad asserire tutto ciò? Risultati sul campo! Non dobbiamo dimenticare che il nostro corpo è una macchina perfetta e la riparazione dei mitocondri è un fenomeno che di solito si attiva molto velocemente.

L’importante è evitare di interferire con il fenomeno dell’AMPK. Quando non mangiamo più zuccheri e interrompiamo questa violenza che creiamo alla fibrocellula muscolare o ai neuroni, automaticamente questi iniziano a riparare mitocondri e a sostituirli e si ha un’attenuazione quasi immediata sia della produzione dei radicali liberi sia ovviamente dell’acido lattico.

Mangiare in maniera “preistorica” riduce la necessità del corpo di produrre insulina (i maggiori responsabili sono i carboidrati). Le proteine nobili, carne e pesce, adeguate alla costituzione di ognuno di noi incluso il gruppo sanguigno, contengono tutto il “pool” di aminoacidi fondamentali di cui ha bisogno la cellula, sia per riparare i mitocondri che la cellula stessa.

Non dimentichiamo che nella carne troviamo l’enzima Q10 che permette il trasporto degli elettroni all’interno del mitocondrio. Il Dottor Cordero in Spagna testimonia che nei fibromialgici c’è spesso carenza dell’enzima Q10 e maggior produzione di radicali liberi.

Cura per la fibromialgia

L’integrazione per curare la fibromialgia può essere indirizzata verso il miglioramento della respirazione cellulare, un aumento degli antiossidanti e la riduzione del cortisolo; per il miglioramento della funzionale mitocondriale possono essere integrati il Coenzima Q10, l’acido alfalipoico e l’aminoacido carnitina.

Questi sono in grado di aumentare l’efficienza del processo di Krebs (anello di con- giunzione delle vie metaboliche responsabili della degradazione dei carboidrati, dei grassi e delle proteine in anidride carbonica e acqua con la formazione di energia chimica).

Per quanto riguarda gli antiossidanti che possono aiutare la cellula a inertizzare i radicali liberi (scorie del metabolismo che ci sottraggono elettroni), possiamo integrare con resveratrolo, epigallocatechinagallato, curcumina, OPC, e Quercitina.

E per concludere, rientriamo nei ranghi

Secondo la medicina tradizionale cinese e la medicina ayurvedica, il nucleo della vita e la chiave della salute dimorano nel tratto gastrointestinale, dove risiede il 70-80% del sistema immunitario. Quindi prendiamoci cura della casa in cui viviamo ora, prima che sia troppo tardi.

Se vogliamo ridare un ordine alla nostra esistenza, dobbiamo conoscere bene la nostra evoluzione per comprendere il segreto della longevità per vivere una vita senza malattie, e quando stiamo male non dobbiamo prendere farmaci miracolosi, ma dobbiamo rivalutare il nostro passato.

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